Chi dice cravatta dice donna
Fra giochi di contrasti, eleganza e ironia, il gentil sesso si appropria dell’accessorio maschile
per antonomasia. Una storia che inizia secoli fa e che non ha mai smesso di rinnovarsi.
Chi ha detto che la cravatta debba essere un accessorio unicamente maschile? Questo capo, da
sempre sinonimo di eleganza nella moda per uomo, si è imposto presto anche in quella femminile,
diventando un punto di forza nella creazione di look chic e seducenti. La cravatta regala alla donna
quel particolare charme che nasce proprio dal contrasto tra la mascolinità simbolica
dell’indumento e la femminilità di chi la indossa, senza tralasciare un tocco d’ironia. La donna,
inoltre, dispone della massima libertà nell’uso di questo accessorio, non essendo soggetta al rigido
dress code maschile.
Dall’amante del Re Sole a Melania Trump
Chi ritenesse la cravatta al femminile una tendenza dell’ultima stagione sbaglierebbe di grosso: la
prima donna a indossare una cravatta risale addirittura all’epoca del Re Sole. Stiamo parlando di
Louise de la Vallière, donna colta e affascinante, nonché amante di Luigi XIV. Il modello di
cravatta chiamato “lavallière” prende il nome proprio da lei.
In seguito, agli inizi dell’Ottocento, indossare la cravatta a completamento di un look androgino
divenne una vera moda tra le pioniere del femminismo, prima tra tutte l’intellettuale e scrittrice
George Sand. E come non citare la divina Marlene Dietrich che, nella Hollywood degli anni
Trenta, rese iconico lo smoking da donna con cravatta maschile nella sua storica interpretazione
dell’Angelo Azzurro! In tempi più recenti – siamo nel 1977 – sul grande schermo, la cravatta è
stato uno dei tocchi che hanno reso indimenticabile il personaggio di Diane Keaton nella
commedia romantica Io & Annie, uno dei capolavori di Woody Allen: quella della Keaton fu una
performance talmente iconica da essere premiata con l’Oscar.
Nemmeno il mondo dell’arte figurativa è rimasto indifferente alla potenza di una donna con la
cravatta: basti pensare allo splendido Ritratto di donna con cravatta nera di Amedeo Modigliani.
Oggi sono moltissime le dive che si divertono a indossare questo accessorio con stile, da Blake
Lively a Cara Delevingne, da Beyoncé a Monica Bellucci, da Salma Hayek all’ex First Lady
Melania Trump, che non ha esitato a sceglierla persino in un’occasione ufficiale come la visita del
premier canadese alla Casa Bianca.
Non c’è limite alla fantasia
La versatilità è una delle caratteristiche della cravatta femminile, che può vantare tante
declinazioni differenti e modalità d’impiego da risultare sempre una scelta adeguata e originale.
Una donna può decidere di aprire l’armadio del proprio partner e rubargli una cravatta maschile,
oppure di acquistarne una specificatamente femminile, più stretta o caratterizzata da particolari
fantasie o decorazioni.
In linea generale, le due tipologie di cravatta da donna più diffuse sono quella stretta, leggermente
corta e a tinta unita, oppure quella un po’ più larga e a fantasia (quasi sempre floreale o
geometrica). Possono essere indossate con un nodo semplice o con nodi più elaborati come quelli
usati per le cravatte maschili. Le cravatte a tinta unita sono di solito più adatte a un look trendy o da
ufficio, mentre per un outfit serale si può puntare su tessuti preziosi e fantasie sgargianti, da
abbinare magari a perle, paillette o spille vintage in grado di trasformarle in veri e propri gioielli. In
certi casi si può scegliere di portare la cravatta a mo’ di sciarpa slacciata, magari su di un abito
piuttosto eccentrico, oppure la si può stringere in vita come un’originale cintura o, per un effetto
da moderna figlia dei fiori, la si può intrecciare nelle chiome come un nastro o su di un cappello
estivo a falda larga. Non c’è limite alla fantasia!
Alcuni accorgimenti
Esistono, tuttavia, alcuni accorgimenti nel portare la cravatta che – sebbene non obbligatori –
permettono di valorizzare al meglio la figura femminile e l’outfit nel suo complesso. Per le donne
alte e magre è meglio evitare le cravatte troppo larghe perché non risultino sproporzionate,
mentre le più piccoline e curvy dovrebbero puntare – per la stessa ragione – su cravatte meno
sottili. In entrambi i casi, è bene fare attenzione che la lunghezza della cravatta non superi la cintura
una volta annodata. Si consiglia, poi, scegliere una cravatta del tessuto più adatto alla stagione,
evitando – ad esempio – la lana di estate e il lino d’inverno. La seta, invece, è sempre una buona
idea. Attenzione, inoltre, alle fantasie: se la cravatta ha una stampa colorata e vistosa, il resto
dell’outfit dovrà essere decisamente sobrio e viceversa.
La cravatta declinata al femminile – col suo spirito dissacrante e creativo – è davvero un inno alla libertà, per ogni donna, di non rinunciare mai a essere sé stessa.